I progetti artistico-sociali che abbiamo realizzato in questi anni nascono dal desiderio di costruire con le persone una modalità partecipata di fare arte e cultura.
L’osservatorio poetico 00-100, ideato da Eva Allenbach e Mele Ferrarini è stato un progetto di teatro partecipato, sviluppato da Artisti a Progetto nell’arco di tre mesi, dal 9 marzo al 27 maggio 2018 a Roma, nel quartiere di Monte Mario. Tale percorso di ricerca è stato possibile grazie al bando Torno Subito, che ne ha in parte finanziato la realizzazione. Ma soprattutto questo viaggio artistico e umano è stato possibile grazie alla partecipazione di cinque adulti che hanno frequentato ogni lunedì un laboratorio di teatro sperimentale, scoprendo in alcuni casi per la prima volta metodologie differenti di movimento, giochi teatrali, momenti di discussione e riflessione comune intorno al tema del desiderio.
Al progetto hanno collaborato l’Associazione Carpet - che gestisce il suo spazio di ricerca teatrale in via Luigi Morandi a Monte Mario, all’interno della scuola elementare Nazario Sauro - e l’Associazione Mirmica, che da anni lavora nel territorio lombardo in ambito artistico e sociale.
Nel 2012 e 2013 Angelo Ferrarini e Sara Barbiero, grazie a un progetto sostenuto dai Comuni di Padova e Piove di Sacco, portano in giro per le materne, primarie e qualche scuola secondaria di primo grado dei Comuni del Comprensorio Piovese, una serie di letture animate. L’idea è quella di far scoprire ai bambini la magia del libro, anche nella sua essenza tattile. Abbiamo portato con noi un grande librone che aperto era largo quasi due metri, da sfogliare, toccare, in cui immergerci e far le capriole. Siamo partiti da un libro di Pinin Carpi, La grande luna.
Ci siamo travestiti e abbiamo usato molti oggetti scenici. Oltre alla storia di Pinin Carpi, siamo riusciti a viaggiare assieme a Sindbad il marinaio alla scoperta di isole fantastiche e ci siamo pure vestiti come lui. Fra i reperti che oggi vi mostriamo, c'è anche la grande pipa del capitano!
E come non ricordare i meravigliosi e folli pesci che i marinai della Grande Luna ci hanno fatto scoprire? Siamo stati portatori di storie e molte ne abbiamo raccolte. Iniziavamo leggendo alcuni brani, attenti alle reazioni dei bambini e anche alle domande che arrivavano in presa diretta e poi facevamo entrare i lettori nei libri.
Nel 2009 Angelo Ferrarini entra per la prima volta nel carcere Due Palazzi di Padova, come volontario, per condurre un corso di scrittura creativa con i detenuti, due ore la settimana. L’idea che lo muove è quella di proporre, anche in un contesto chiuso e marginale come il carcere, tecniche e suggerimenti per far emergere, nella disciplina del testo, racconti di vita. Frequenza, partecipazione e scrittura dei detenuti attraversano momenti di diversa intensità, ma rimane costante il desiderio di raccontare ed ascoltare storie. Il corso diventa un laboratorio in forma di “Gruppo”, non solo di scrittura, ma anche “di lettura e di ascolto”. Nella primavera del 2013 avviene un miracolo inatteso: la classe esprime una serie di racconti freschi, nuovi: cronache di un rapinatore (Lorenzo), visioni da un permesso di uscita (Wieser), ricordi di un giovane beone (Alain), storia di un "venditore" di auto (Angelo). Pochi mesi dopo, durante Kinocchio, un laboratorio di cinema ideato da Marco Fantacuzzi, sotto la supervisione dei docenti Pietro Marcello, Wu Ming 2 e Giorgio Diritti, da questi racconti nasce "Fuori", documentario sonoro con le vive voci dei partecipanti del Gruppo di scrittura di Angelo, che raccontano la loro prima esperienza fuori dal carcere dopo molti anni di detenzione.
Il lavoro di raccolta delle voci e dei suoni prosegue durante tutto il 2014: in dodici mesi Angelo registra oltre 20 ore di interviste, letture, ricordi, racconti, grazie a un piccolo registratore audio portatile - l'unico consentito dal regolamento del carcere - quello della redazione della rivista Ristretti Orizzonti. L'idea è di trasformare la raccolta dei testi, scritti finora su carta, in una serie di vive e crude testimonianze orali.
Voci della città di sbarre è la sintesi in cinque puntate di questo racconto collettivo, in cui sono stati affrontati i temi più importanti e necessari per una riflessione civile sul carcere oggi in Italia: la notte, il suicidio, l'attesa ma anche le gioie, gli affetti, l'uscita. Essendo il prodotto di un gruppo di scrittori, non è possibile tracciare il confine tra racconti veri e di finzione. L'obiettivo è quello di far immedesimare l'ascoltatore, e far sentire l'umanità delle testimonianze. Come cornice o controcanto, la voce del "maestro di scrittura", che ascolta e interviene alternandosi ai detenuti.
Regia: Marco Fantacuzzi e Angelo Ferrarini Registrazione voci dei detenuti: Angelo Ferrarini Montaggio: Marco Fantacuzzi
Voci di: Alain, Andrea, Angelo, Bardhyl, Biagio, Bruno, Dritanet, Erjon, Giuliano, Kleant, Lorenzo, Luca, Mario, Marsel, Mohamed, Paolo, Roverto, Sandro, Slavisa, Ulderico, Victor, Wieser
Produzione: Cinema Key, in collaborazione con il progetto Kinocchio - Il cinema in movimento, Artisti A Progetto e con il sostegno della redazione di Ristretti Orizzonti.
Grazie agli educatori e assistenti del Carcere Due Palazzi di Padova, Ornella Favero, Silvia Giralucci, Donatella Erlati, Maria Elena Frusciante, Riccardo Broch.
Visita il blog tenuto da Angelo ai tempi del suo laboratorio nel carcere Due Palazzi di Padova.
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