Viste e considerate le difficoltà intrinseche che vedono i ragazzi stanchi della DID mattutina (da non confondere con la DAD); dato per scontato che oramai non sarà possibile prevedere una “mise en espace” della nostra storia; considerato il fatto che è sempre più difficile tenere desta l’attenzione rispetto al nostro testo che – ormai – richiederebbe solo di essere recitato in piedi; stante la volontà di offrire ai ragazzi una esperienza varia e divertente… nei giorni scorsi avevo anticipato loro l’idea di lavorare sulla lettura espressiva, provando poi a fare insieme qualche esperimento di doppiaggio e – con i più audaci – vivere l’ebrezza della improvvisazione, quantomeno testuale, sempre in videoconferenza.
Quindi oggi coi presenti ci siamo divertiti a dar lettura viva dell’incipit di Cuore di cane di Bulgakov, che ben si è prestato a tirar fuori dai ragazzi qualcosa di più vivace che una semplice lettura. L’uso del dialetto come lingua-tramite per arricchire successivamente il ritorno alla lettura in lingua italiana si è rivelato molto utile e “sbloccante”. E dar voce a un cane, prevedibilmente, ha aperto orizzonti più ampii alla fantasia dei lettori.
Dopodichè: doppiaggio. Ho proposto ai partecipanti un paio di “anelli” da doppiare, con battute tratte da un cortometraggio girato dai loro compagni di scuola l’anno passato. Interessante per loro scoprirne le difficoltà di partenza, ovvero quelle di dover gestire un testo e contemporaneamente seguire un video per poi provare a seguire alcune prime indicazioni di regia.
Non c’è stato il tempo di buttarci nell’improvvisazione, ma ci proveremo nelle prossime lezioni