Stavolta ho chiesto ai ragazzi da quale attività preferiscono iniziare. Quasi all’unanimità si sono espressi per l’improvvisazione. Quindi ho suggerito loro un piccolo elenco di temi e una situazione di partenza, e li ho invitati a tenere una conferenza pubblica sull’argomento scelto, autorizzando tutti gli altri (il pubblico) ad intervenire per chiedere delucidazioni, contraddire o aggiungere. Mi sono parsi fiumi in piena, difficili da contenere. Mostrando un bisogno profondo di parlare, contestare, intervenire; trovandosi in accordo o disaccordo gli uni con gli altri. Tra tutti mi ha molto colpito l’improvvisazione sull’argomento DAD, quella che ha attirato la maggior parte di interventi “contro”, fatta salva una piccola ma motivata minoranza, determinata a salvare il tentativo di fare istruzione nonostante le difficoltà oggettive del momento.
Giovanni ha invece voluto raccontarci di una città americana che ha potuto visitare, dandoci alcuni elementi per poterla riconoscere. Più che una improvvisazione, con Giovanni ci siamo avvicinati al racconto. E lo abbiamo ascoltato volentieri.
L’improvvisazione di oggi ha occupato gran parte del tempo, ma d’altro canto non sarebbe stato nemmeno giusto interrompere quel desiderio di esprimersi libero e creativo, perciò per non rinunciare a qualche momento da dedicare alla lettura espressiva (le elencazioni di nomi, il discorso diretto, le possibilità del ritmo e l’importanza delle pause…), abbiamo rimandato i nostri piccoli esperimenti di doppiaggio alla prossima volta. Nel frattempo ho messo a loro disposizione sul gruppo whatsapp un paio di brevi video, pronti per essere doppiati anche a casa.
E lunedì scopriremo se qualcuno ha fatto esercizio.