Michele Angrisani

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Regista cinematografico e teatrale. Tra i suoi lavori i documentari “Maledettamente Nordest” con la partecipazione dello scrittore Massimo Carlotto; “L’urlo dell’acqua” e la prima puntata della docuserie “Se l’acqua ride”, tratta dall’omonimo romanzo di Paolo
Malaguti con cui è autore della sceneggiatura. Ha lavorato con Carlo Mazzacurati nel film “La giusta distanza”. 
È autore, insieme a Vitaliano Trevisan, della drammaturgia di “Statale”, liberamente ispirato al romanzo “Il ponte” dello stesso Trevisan. Ha diretto gli spettacoli “Nel cupo silenzio della notte”, adattamento dal libro “Ne uccise più la fame” di Francesco Jori e “La classe estinta”, liberamente ispirato al romanzo “Mammut” di Antonio Pennacchi. Ha scritto e diretto “In fondo al buio”, lavoro teatrale dedicato alla vicenda di Matteo Toffanin, vittima innocente di mafia a Padova, vincitore del premio di produzione AngolAzioni 2024.
Il suo ultimo documentario è “Venti mesi. Storie di Resistenza nel Medio Piave” dedicato alla lotta di Liberazione nei paesi a nord della provincia di Treviso. Ha curato la rappresentazione di diverse drammatizzazioni teatrali da opere letterarie e da ricostruzioni storiche come “Mi riempì di stupore” dedicato al bombardamento degli affreschi di Andrea Mantegna e della Cappella Ovetari nel marzo del 1944 a Padova. Fa parte di LabOr (Laboratorio di Storia Orale) del DiSSGea (Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità) dell’Università di Padova. Da diversi anni cura e organizza rassegne cinematografiche, teatrali e letterarie in vari comuni della Provincia di Padova, come “L’immagine trasparente” a Montegrotto Terme, dedicata ai temi della legalità e alle modalità di radicamento delle mafie a Nordest.